Racconta Bina: Da buoni viaggiatori ci siamo sposati dall’altra parte del mondo. Boarding pass al posto del classico invito, una cartolina al posto del biglietto di ringraziamento. Unico dress code: flip flop per tutti gli invitati.
La decisione è stata veloce ma avevo le idee molto chiare: ad agosto l’abbiamo deciso e siamo stati una settimana in Thailandia per un location scounting mirato. Era già stabilito che avremmo trascorso il Natale all’estremo Sud , sulla costa del mar delle Andamane, tra Krabi e Koh Lanta quindi avrei dovuto solo andare lì e cercare il posto giusto, accessibile per tutti quelli che sapevo sarebbero venuti e soprattutto “comodo” per quanto possibile.
Avevo cercato qualcosa sul web prima di partire , trovato 1000 immagini di beach wedding ma io volevo un giardino…un giardino affacciato sul mare. L’ho trovato in una giornata grigissima , pioggia battente e solo una strisciolina di spiaggia che resisteva alle onde, ma quel giardino pieno di palme mi ha rapita, e in un momento è stato tutto chiaro. Per un matrimonio di questo tipo trovare il resort e avere un buon feeling con chi lo gestisce è il 50% del lavoro. Il resto lo fanno i fiori tropicali, il mare azzurro, il tramonto e la sabbia bianca.
Per quanto riguarda l’abito non avevo le idee chiare, sapevo solo che non avrei indossato un abito classico da sposa. Era Settembre e io cercavo un vestito estivo quando le collezioni estive vengono ritirate ad Agosto e riescono a Gennaio. Ho optato per un piano B : mi sono fatta realizzare un abito in crochet bianco fatto sul modello dell’abito di un’amica che mi piaceva tanto. Non era originale come idea, ma almeno era una soluzione se non avessi trovato altro.
Alla fine l’ho trovato intorno al 10 Dicembre ( per la Thailandia partivo il 22), nel mio negozio di fiducia: Dsquared Collezione Cruise: un tubino bianco con un tocco di fuxia/lilla, il colore delle orchidee! Era lui! L’abito in chrochet è rimasto nel mio armadio e io sono partita con il mio tubino bianco e fuxia.
La scelta di un destination wedding comporta delle rinunce: mettetevi nelle condizioni di non rimanerci male se un amico caro o un parente stretto decide di non venire. Io consiglio di fare una lista delle persone alle quali NON volete assolutamente rinunciare, il vostro matrimonio dipenderà solo dalla presenza di queste poche persone (posso essere due o dieci, non di più). Non abbiate paura di deludere nessuno: l’esitazione dei famigliari e degli invitati è normale , ma una volta là, non smetteranno più di ringraziarvi!
E come molte altre spose anche Angela ha deciso di continuare a dedicarsi ai matrimoni, dopo aver organizzato il suo. Quest’esperienza mi fatto molto pensare a quello che avrei voluto fare o essere nella vita, e soprattutto a quello che ero già: un’amante dell’Asia, una organizzatrice con la giusta dose di creatività, un’esperta di viaggi in Thailandia. Mi mancava solo una specializzazione come wedding planner, dopo alcuni corsi specializzati in destination wedding ho iniziato la mia attività, Angel’s Destination Wed. Condividere l’emozione di un matrimonio riuscito bene è di per se’ la soddisfazione più grande di questo lavoro, farlo nel posto che più amo al mondo è la realizzazione di un sogno. Il mio obiettivo è di poter regalare la stessa sensazione a tante spose , abbiate coraggio di fare qualcosa di diverso, OSATE…io farò tutto il resto!
Ringrazio Angela ed Enzo per avermi permesso di condividere con voi il loro splendido matrimonio. L’idea di un destination wedding ha tentato anche me e la Thailandia è davvero una location molto suggestiva. Voi che cosa ne pensate? Vi piacerebbe sposarvi all’estero? Al prossimo post!
IsaLullinaLullotta dice
A me piacerebbe sposarmi in Irlanda *_* che sogno!!!
Ma come dice Angela è difficile far spostare gli invitati così lontano..
Il loro matrimonio deve essere stato una favola !
Angela dice
Lo è stato….! Non ti fermare davanti alla difficoltà, è vero che non è facile ma come spiegavo ad Elena è anche un’esperienza unica per tutti i tuoi invitati. Provaci !
Ciao
Angela