Ispirato alle illustrazioni Art Nouveau, il matrimonio di Sofia e Vincenzo ha tutto il fascino degli anni ’20. La sposa ha così disegnato personalmente tutta la grafica in stile Liberty e scelto un abito impreziosito da motivi geometrici di paillettes, firmato Jenny Packham. Tra vasi retrò, valigie e colori pastello spicca un tocco esotico, con un grande protea nel bouquet, circondata da dalie e rose. Martina Manelli ha catturato tutti i dettagli in queste fotografie.
Da Sofia, la sposa… Il nostro matrimonio è ispirato allo stile art nouveau: mi piacevano le raffigurazioni anni ’20 di queste figure femminili avvolte da fiori e foglie e incorniciate da motivi geometrici. È uno stile elaborato ma allo stesso tempo semplice, che ho ricercato anche nel mio vestito.
La proposta è arrivata sulla terrazza dell’Empire State Building, durante un viaggio che abbiamo fatto per festeggiare sia il nostro anniversario sia il mio compleanno: mentre facevo qualche foto il mio fidanzato mi ha dato le sue cuffie mentre Bruno Mars cantava “Marry You” nel suo telefono.
Quando mi sono girata lui mi sorrideva con l’anello in mano!
Per quanto riguarda i fiori è stata una scelta difficile: agosto non è un mese in cui c’è grande varietà di fiori, e le temperature non consentono alle composizioni di mantenere a lungo il loro aspetto. Assieme a Nelly, la fiorista, ho optato per un bouquet scomposto, con molto fogliame e pochi fiori ma grandi e d’effetto: dalie, rose e un grande fiore africano, la protea. Le composizioni per i centrotavola richiamavano in parte il bouquet, con rose inglesi e dalie.
In linea con lo stile che volevo dare alla cerimonia, ho realizzato personalmente le partecipazioni, le card per il tableau de mariage, i segnatavoli e i menù, tutto con una grafica semplice ma elegante. Per le stampe mi sono appoggiata ad una tipografia.
Il momento che ho preferito, il più emozionante in assoluto, è stato l’ingresso nella sala del ricevimento: tutti avevano già preso posto e quando siamo entrati per raggiungere il nostro tavolo, ovunque mi girassi, vedevo tutti i visi delle persone a cui teniamo di più regalarci sorrisi, applausi e auguri quasi urlati.
Sono felicissima della festa che abbiamo organizzato, sono estremamente soddisfatta di tutti i fornitori a cui mi sono appoggiata e che consiglio vivamente a tutte le spose che desiderano una serata elegante ma conviviale, in una cornice romantica, all’insegna del buon cibo e della buona musica, senza rinunciare al divertimento!
Da Martina Manelli… Il matrimonio di Sofia e Vincenzo si è tenuto interamente al Vivaio la Bastia. Il pomeriggio è iniziato con una cerimonia simbolica davanti agli amici e familiari sotto un gazebo ed è proseguito con un ricco buffet e una cena elegante resa ancora più speciale dall’alto tetto spiovente in vetro del Vivaio.
L’abito di Sofia è stata sicuramente una delle cose che più mi ha colpito di tutto il matrimonio. Un abito semplice impreziosito da paillettes argentate. Un abito che sembrava uscito da un film anni ’20.
A stupirmi poi sono stati i fiori e in particolare il bouquet. Il fiore centrale è una Protea, una pianta originaria del Sudafrica. Nel linguaggio dei fiori, la protea indica diversità, originalità e coraggio. Il suo nome, derivato da quello di Proteo, dio greco dalla innumerevoli metamorfosi, le è stato attribuito proprio perché, da quando sboccia a quando fiorisce, cambia completamente fisionomia.
Credits
Fotografia: Martina Manelli // Location: Vivaio La Bastia, Bologna // Abito da sposa: Jenny Packham, acquistato presso Boutique Alba // Abito sposo: Cleofe Finati, acquistato presso Barone Rosso // Fiori: Effetto Serra // Catering: Antoniazzi // Acconciatura: Rossella di Mauro Parrucchieri // Make up: Maria Grazia, presso Sephora // Intrattenimento musicale: Miss Cecily and her hot strings // Luci: Roberto di AB service
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